Una Chiesa pentecostale filippina chiede perdono alla comunità LGBT
Articolo pubblicato sul sito dell’emittente WBNS-10TV (Stati Uniti) il 5 giugno 2019, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
La filippina Jamilah Salvador stava sfilando al suo primo Pride, quando si è imbattuta in qualcosa di inaspettato: dei cristiani che esibivano cartelli con frasi che chiedevano perdono per i danni che il cristianesimo ha causato alla comunità LGBTQ.
La diciannovenne Jamilah stava sfilando assieme a migliaia di persone al consueto Pride di Marikina, a est di Manila, la capitale delle Filippine. La sfilata stava arrivando al capolinea dello stadio della città, ed è stato lì che Jamilah è rimasta piacevolmente sorpresa da quel gruppo di cristiani: “Nel vederli, il mio cuore si è riempito di luce. Mi sono fermata a leggere tutti i loro cartelli e ho sentito subito la pelle d’oca su tutto il corpo, poi sono sgorgate le lacrime” ha raccontato [all’emittente] CBS News.
Alcuni dei cartelli preparati dal gruppo citavano i modi in cui “I cristiani hanno danneggiato la comunità LGBT”, con frasi come “Ti ho rifiutato, e ho fatto del male alla tua famiglia nel nome dei cosiddetti ‘valori famigliari’”; altri cartelli recitavano “Dio ti ama, e anche noi ti amiamo”, e “Ero un omofobo che usava la Bibbia come una clava. Chiedo scusa!!”.
Secondo Jamilah la manifestazione del gruppo cristiano è piaciuta moltissimo alla gente, e infatti molti partecipanti al Pride hanno avuto delle reazioni intense a quei messaggi: alcuni “sono scoppiati in lacrime nel vedere quei cartelli, altri hanno abbracciato quei cristiani, hanno parlato con loro. Altri, come me, hanno scattato delle foto, altri ancora semplicemente erano basiti”. Le foto di Jamilah, postate su Twitter ( @JAMBIyutiful ), assieme alle immagini scattate da altri spettatori sono diventate subito virali.
Quel gruppo di cristiani apparteneva alla Chiesa della Libertà in Cristo (FICM), una Chiesa pentecostale di Makati, il cui pastore Val Paminiani ha detto che sono quattro anni che i suoi fedeli partecipano al Pride per portare avanti la campagna intitolata “Mi dispiace”: “È un modo di chiedere perdono per quello che i cristiani hanno fatto alla comunità LGBT, per esempio usare la Bibbia per condannare e giudicare i suoi membri. Prima pensavo che Dio condannasse le persone omosessuali, ma quando mi sono messo a studiare le Scritture, e in particolare quei passi che vengono estrapolati dal loro contesto per condannare le persone LGBT, ho capito che avevo ancora molto da scoprire, tra cui la verità che Dio non è contro nessuno. Dio non discrimina in base al genere”.
Il pastore Paminiani spera che anche altri cristiani smettano di usare le Scritture per condannare la comunità LGBT, perché questo tiene lontana la gente dalla Chiesa e da Gesù: “Noi preghiamo perché sempre più cristiani amino le persone LGBT, e parlino e agiscano di conseguenza, come farebbe Gesù”.
La reazione di Jamilah Salvador è un’indicazione che la campagna di questa Chiesa per cambiare l’atteggiamento di certi cristiani verso la comunità LGBT sta avendo davvero successo.
Testo originale: Christians surprise Pride parade marchers with signs apologizing for anti-LGBTQ views