Una ricerca mostra che i cattolici americani sono i più aperti nei riguardi delle persone omosessuali
Articolo di Austin Considine tratto dal New York Times del 22 aprile 2011, liberamente tradotto da Marta
Mentre i toni tranquilli delle campane e dei cori annunciano una nuova Domenica di Pasqua, potrebbe capitare di sentire in sottofondo il frastuono di una polemica, al ritmo di una melodia di Lady Gaga.
Non è un caso che Lady Gaga abbia deciso di lanciare proprio a Pasqua (2011) il video del suo provocatorio singolo “Judas”. Che indossi trasparenti abiti da suora o inghiotta suggestivamente un rosario, la pop star, cresciuta in ambiente cattolico, ha ripetutamente punzecchiato le severe convenzioni sessuali del proprio credo.
Ma se Lady Gaga è riuscita ad offendere alcuni Cattolici, il suo progressismo, in modo particolare il suo sostegno a favore dell’eguaglianza dei diritti dei gay, riflette un reale momento culturale.
Un recente studio ha indicato che, per quanto riguarda l’uguaglianza degli omosessuali, i cattolici odierni sono i cristiani più progressisti del paese (ndr negli Stati Uniti) e più aperti della media degli americani.
Il Public Religion Research Institute (Istituto Pubblico di Ricerca sulla Religione), un’organizzazione no-profit, lo scorso mese ha dichiarato che il 74% dei cattolici americani da lei interrogati era favorevole al diritto d’unione per coppie dello stesso sesso, o tramite matrimonio o con unione civile (rispettivamente il 43 e il 31%).
L’inchiesta telefonica ha chiesto a più di 3000 persone adulte di scegliere una di queste tre opzioni: le coppie gay dovrebbero avere diritto al matrimonio, le coppie gay dovrebbero avere il diritto di formare un’unione civile, le coppie gay non dovrebbero essere riconosciute legalmente.
In confronto, era favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso il 16% dei Cristiani evangelici bianchi, mentre il 24% era favorevole alle unioni civili.
Tra il pubblico generale, le percentuali salgono rispettivamente al 37 e al 27%, percentuali comunque sempre minori rispetto a quelle rilevate tra i cattolici.
Francis DeBernardo, direttore esecutivo di New Ways Ministry, gruppo indipendente che dal 1977 si è sempre dato da fare per le problematiche dei Cattolici omosessuali, ha detto di aver visto i Cattolici farsi più aperti a questo riguardo negli ultimi anni.
Il suo gruppo cura una lista di parrocchie e comunità gay friendly di tutto il paese, che dalla ventina del 1997 sono aumentate a più di 200.
Le tradizioni della Chiesa rivestono un ruolo molto importante nella richiesta di giustizia sociale, ha affermato. “Queste persone non stanno selezionando e scegliendo il proprio personale Cattolicesimo. E’ il Cattolicesimo che li ha motivati”.
La linea ufficiale della Chiesa è dura nei confronti delle problematiche degli omosessuali: praticare l’omosessualità è considerato peccato (mentre non lo è l’essere omosessuali), il matrimonio tra coppie dello stesso sesso è proibito.
Abbracciare la diversità e allo stesso tempo attenersi alla linea del Vaticano richiede un delicato equilibrio.
Alcune persone cercano un sacerdozio non tradizionale. Dignity New York, un capitolo di Dignity Usa, un gruppo sacerdotale gay indipendente, svolge servizi liturgici appositamente per i cattolici gay presso la chiesa Episcopale di St. John’s in the Village, tenuti per la maggior parte da ministri destituiti.
Eppure le chiese cattoliche, dal Texas fino al Wisconsin, qualche modo per dimostrarsi accoglienti verso i gay lo trovano.
La chiesa St. Francis Xavier a Chelsea, la chiesa-oratorio St. Boniface a Brooklyn, e molte altre ancora, sono note per i loro programmi che offrono ai Cattolici gay appagamento spirituale e intellettuale in un contesto che una volta era sentito ostile.
Il reverendo Gilbert Martinez, pastore presso la chiesa di St. Paul the Apostle, una parrocchia gay friendly vicino al Lincoln Center1, ha detto di non essersi stupito per i risultati dell’inchiesta: i Cattolici hanno sempre combattuto con questioni morali al cui riguardo le diocesi e i fedeli non sempre hanno concordato.
“I Cattolici credono che Dio s’incarni in diverse forme, – dice Padre Martinez – come gli esseri umani”. “Se dici che Dio è una persona – voglio dire, noi esseri umani siamo così tanti e diversi – penso che la vera essenza cattolica di questa frase sia riconoscere questa diversità ed accettarla”.
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1 Il più grande centro d’arte performativa degli Stati Uniti. All’interno del complesso risiedono, fra le altre organizzazioni artistiche della città, la Metropolitan Opera, il New York City Ballet e l’Orchestra Filarmonica.
Testo originale: For Catholics, Open Attitudes on Gay Issues