Unioni civili. A Genova il registro non è più un miraggio
Articolo del 28 marzo 2013 di Jenny Sanguineti pubblicato su genova24.it
Genova. Il registro delle unioni civili non è più un miraggio. Ad illustrare la bozza di documento è stato l’assessore Elena Fiorini. “E’ una proposta della giunta e poi verrà sottoposta all’esame del consiglio, che dovrà decidere – ha esordito Fiorini – Contiene norme molto semplici che parificano le coppie unite civilmente a quelle unite in matrimonio in relazione ai rapporti con il Comune. Quindi non si tratta di creare nessun nuovo status, ma semplicemente di offrire i servizi comunali in maniera uguale tra chi è unito in matrimonio e chi convive”.
Quando e se verrà istituito, potranno fare richiesta di iscrizione al registro tutte le coppie, indipendentemente dal sesso. “Dovranno essere residenti e coabitanti, non essere parenti tra loro parenti, né uniti in matrimonio con altre persone, salvo separazione – ha proseguito l’assessore – Come ho già detto, non possiamo istituire nuovi status, ma si tratta di parificare i rapporti e questo, quindi, non interferisce con quello che è il diritto di famiglia, bisogna specificarlo”.
In ogni caso i vantaggi saranno diversi. “Quella di oggi è una prima tappa, ma se il provvedimento sarà licenziato dal consiglio, noi andremo a modificare i regolamenti comunali e si avranno vari tipi di agevolazioni, ad esempio sui servizi cimiteriali, sui servizi sociali, sull’assegnazione delle case”.
In futuro potrebbe anche esserci la possibilità di celebrare una sorta di unione civile similare al matrimonio. “Questo aspetto è ancora al vaglio degli uffici – ha precisato Fiorini – La forma base, comunque, sarà molto semplice, ovvero la coppia si presenterà insieme per fare l’iscrizione al registro”.
Nel frattempo, tantissimi Comuni, piccoli, medi e grandi, hanno già istituito il registro. “A Milano, ad esempio, sono arrivate circa 900 domande di iscrizione, di cui due terzi da parte di coppie eterosessuali. Questo a dimostrare che, al contrario di quanto pensano alcuni, il registro non è uno strumento volto a tutelare solo una categoria – ha concluso l’assessore – Da notare, inoltre, la forte richiesta da parte di giovani, ma anche di anziani”.
Ora la delibera passerà in commissione e poi il testo sarà votato in consiglio.