Usa, i boy scout aprono agli omosessuali: dal 2014 saranno ammessi i ragazzi gay
Articolo pubblicato su repubblica.it del 24 maggio 2013
Storica svolta nei Boy Scout americani: dopo anni di dibattito l’assemblea generale ha deciso di aprire le porte ai ragazzi e alle ragazze dichiaratamente omosessuali. Resta invece il bando per i capi adulti dell’organizzazione giovanile più grande degli Stati Uniti. Il divieto, in vigore da 22 anni, è stato abolito con il voto favorevole del 60% dei circa 1.400 dirigenti riuniti a Grapevine, in Texas, per il loro congresso annuale. La nuova regola sarà applicata a partire dal prossimo primo gennaio e avrà un forte impatto sui circa 100 mila gruppi scout americani, che riuniscono più o meno tre milioni di ragazzi e un milione di adulti.
Il voto non porrà di certo fine al dibattito e potrebbe portare a una serie di defezioni da parte degli sconfitti e a uno strappo all’interno del Boy Scouts of America (Bsa). Alcune chiese conservatrici che sostengono l’organizzazione si erano pronunciate contro l’apertura agli omosessuali e avevano minacciato di uscire dall’associazione se il bando fosse stato revocato. Non saranno completamente soddisfatti neppure i più liberal tra i leader del movimento che volevano abolire anche il divieto per gli adulti. La questione potrebbe avere anche ripercussioni economiche: i conservatori temono infatti che tutta una serie di finanziatori possano ora tirarsi indietro. E secondo alcune stime, potrebbe esserci anche un’emorragia di ragazzi: tra i 100 mila e i 350 mila potrebbero lasciare il Bsa.
I gruppi religiosi giocano un ruolo chiave, visto che il 70% dei gruppi scout Usa sono sovvenzionati da organizzazioni di questa natura. Alla vigilia del voto il capo della Southern Baptist Church, Frank Page, aveva chiesto di non cambiare le regole e mantenere il bando ai gay. Di contro la Church of The Jesus Christ Latter-day Saints, il partner più grande degli Scout Usa, aveva tacitamente dato il suo via libera al piano. Quanto al National Catholic Council on Scouting, non ha aveva assunto alcuna posizione. Infine da segnalare che il presidente del Bsa, Wayne Perry, poche ore prima del voto aveva ufficialmente appoggiato l’ingresso dei ragazzi omosessuali.
Lo scoutismo statunitense, nato nel 1910, è un’istituzione molto autorevole nel cui board compaiono personalità di massimo rilievo, amministratori delegati di colossi come la compagnia telefonica AT&T o Ernst&Young. Per capirne l’importanza basta pensare che il presidente onorario del BSA è Barack Obama. E proprio il presidente, da mesi in prima linea a favore delle nozze gay, ha spinto a favore della riforma interna agli scout.
Nei giorni scorsi, i sostenitori del sì e del no si sono affrontati a viso aperto: i favorevoli dell’apertura agli omosessuali hanno incaricato alcune agenzie di consulenza politica per fare pressione su circa 120 consigli locali per assicurarsi i voti necessari alla vittoria finale. Di contro, gli oppositori hanno mandato nelle caselle di posta elettronica dei delegati lunghe lettere per spiegare le ragioni del loro no.
Un sondaggio condotto online dal Bsa su circa 200mila membri del movimento, ha rivelato che il 61% degli intervistati è favorevole all’esclusione dei gay contro il 34% che si oppone. Per la conferma del divieto si sono pronunciati a stragrande maggioranza i capi dei gruppi, mentre tra i ragazzi e i genitori prevale la posizione opposta.