Vangelo o identitá. La memoria corta dei cattolici francesi
Articolo di Christine Pedotti pubblicato sul sito cattolico Témoignage chrétien (Francia) l’8 gennaio 2016, libera traduzione di Marco Galvagno
Davanti alla tentazione di votare Front National i cristiani, in modo particolare i cattolici, in primo luogo i vescovi devono guardare la storia in faccia. I social network cattolici sono invasi da commenti di giovani che fanno finta di stupirsi del fatto che votare Front national non sia in linea con gli insegnamenti della chiesa. La loro argomentazione principale è la seguente: dato che nessun partito politico segue in toto la morale cristiana, bisogna scegliere, e la scelta del front national non è peggiore delle altre.
Ad essere buoni hanno la testa vuota, la memoria corta, e promuovono una lettura estremamente selettiva del Vangelo. L’accoglienza dello straniero è tuttavia al centro dell’insegnamento di Gesù. È persino uno dei criteri in base al quale saremo salvati e riconosciuti da Dio come persone che hanno compiuto la sua volontà. È la grande scena del giudizio universale nel capitolo XXV del Vangelo di Matteo: i giusti si chiedono perché sono stati scelti e il maestro risponde loro: «Ero straniero e mi avete accolto». Chiedono ancora “Ma quando ti abbiamo accolto?” e ottengono questa risposta “ ogni volta che l’avete fatto a uno di questi miei fratelli, l’avete fatto a me “. È nel cuore del messaggio cristiano.
Ogni uomo è mio fratello, ogni donna è mia sorella le devo accoglienza e cura. Accogliere e prendermi cura dello straniero che è il mio prossimo, è accogliere Dio stesso.
Se troppi cattolici non vedono che votare Front National è un problema, è che sono gli eredi senza memoria di una corrente cattolica che confonde Vangelo e ordine morale e che per molto tempo ha prosperato in Francia. Non dimentichiamoci che è in questa Francia così cattolica che 75 anni fa molte persone e quasi tutti i vescovi tranne 4 : (monsignor Salièges a Tolosa, monsignor Théas a Montauban, monsignor Gerlier a Lione e monsignor Delay a Marsiglia) non sollevarono alcuna obiezione all’esclusione degli ebrei dal mondo del lavoro, ne alle loro persecuzioni e deportazioni successive.
Occorre inoltre precisare che i quattro prelati protestarono nell’agosto del 1942 dopo che erano già avvenute le prime deportazioni. Non si erano pronunciati sulle leggi razziali. Nel natale del 1944 il nuovo nunzio a Parigi Angelo Ronalli, futuro papa Giovanni XXIII trovò nel suo ufficio una lista di quaranta vescovi ritenuti sostenitori del governo fascista di Vichy sino alla fine, di cui De Gaulle, pur essendo fervente cattolico, insieme agli altri membri del governo chiedeva la rimozione.
Roma non voleva sentirne parlarne, le cose si trascinarono per le lunge, ma poi dato che bisognava che la vita riprendesse, nell’estate del 1945 sette vescovi si dimisero, tre costretti dal Vaticano e altri quattro spontaneamente. La chiesa francese ha voluto dimenticare, non ha mai fatto un serio esame di coscienza. L’unica eccezione fu la dichiarazione di monsignor Olivier de Berenger che durante una visita a Drancy chiese perdono a nome dei cattolici francesi, ma queste sue parole suscitarono odi e divisioni.
La chiesa francese ha dimenticato che il suo onore è stato salvato da preti, religiosi e religiose cattolici, laici, uomini e donne che disubbidendo alle gerarchie si prodigarono per salvare vite umane, a volte perdendo le proprie. È questa debolezza di memoria che paghiamo ancor oggi.
Alcuni cattolici che tengono più ad essere definiti tali che al Vangelo credono di potersi unire al Front National o per lo meno lo votano. I vescovi, come ai tempi sinistri dell’occupazione tedesca, tacciono, mentre papa Francesco non cessa mai con grande fermezza di esortarli a esercitare una fraternità incondizionata. Perché? Perché questo terribile silenzio colpevole?
Sappiamo che i vescovi francesi sono divisi e che alcuni: quattro o cinque auspicano una vittoria del Front National, sono solo quattro o cinque, ma si esprimono pubblicamente e fanno sentire il loro peso.
In nome di una fittizia unità, di una umanità di facciata gli altri tacciono. Tuttavia i cristiani: uomini e donne hanno il dovere di dire ad alta voce no: il programma del Front national non è compatibile con il Vangelo. Perché noi affermiamo l’unità del genere umano in Cristo e non possiamo accettare l’egoismo della preferenza nazionale.
Noi affermiamo che lo straniero, chiunque egli sia e da qualsiasi paese provenga è un fratello e una sorella in umanità e gli dobbiamo garantire condizioni di vita decenti, nello stesso modo in cui le dobbiamo garantire ai nostri fratelli e sorelle di sangue e ai nostri compatrioti. Ecco ciò che non è negoziabile, amici vescovi non sacrificate il cuore della fede in nome di una fallace unità. Amici e Amiche cristiane è il momento di scegliere e il nostro unico partito è seguire il Vangelo.
Testo originale: La mémoire courte des catholiques français