Veglia per le vittime dell’omofobia: perchè diciamo Sì!
Testo tratto dal sito della Chiesa Evangelica Valdese di Rimini del 1 maggio 2011
In questi ultimi quattro anni il consiglio della nostra chiesa (ndr valdese) ha sempre ritenuto di rispondere positivamente alla proposta che ci veniva formulata dal gruppo “Narciso e Boccadoro” (gruppo di credenti omosessuali) di avere una veglia di preghiera per ricordare le vittime dell’omofobia.
Quest’anno abbiamo deciso, prima di rispondere positivamente, di verificare con la comunità se era intenzionata o meno di proseguire in questo cammino. Riportiamo di seguito – in forma anonima – alcune motivazioni per il “sì” che è unanimemente emerso.
“Sì, ritengo importante che la nostra comunità prosegua in questa iniziativa di preghiera, di solidarietà e di testimonianza.
Se abbiamo ritenuto importante farlo negli anni precedenti perché smettere adesso? Sarebbe come dire che in fondo lo facevamo solo per “accontentare” quelli del gruppo Narciso&Boccadoro. Hanno dovuto spiegarci loro che era giusto farlo e adesso lo facciamo perché sappiamo che è giusto!”
“Noi non abbiamo nessuna difficoltà ad accettare ciò che la natura crea. Quindi siamo disponibili a consentire che la preghiera per le vittime dell’omofobia si svolga.
Siamo propensi per il SI poiché nessuno di noi può chiedere prima come vuole nascere e quindi dobbiamo prendere quello che la vita ci da.”
“Certo a me piace la preghiera, e in ispecie quella dedicata a tutte le categorie oppresse per la loro identità.”
“Non ho idea se sia il caso o no di una veglia… o di qualsiasi cosa; l’unica cosa che posso dire è che leggendo (prima di incontrarvi) di questo “momento” nell’attività della chiesa di Rimini sono stata “chiamata” a pensare almeno un attimo e ritengo che visto che purtroppo ancora si respira aria di… omofobia .., sia opportuno stimolare ancora l’attenzione sul problema.”
“Penso comunque che vada condannata ogni forma di intolleranza nei confronti di chi faccia scelte diverse da quelle della maggioranza dei “benpensanti”, l’omofobia è poi particolarmente odiosa perché coinvolge aspetti molto intimi e non razionali della vita legati alla affettività.
Credo che momento di riflessione e di ricordo delle vittime della omofobia nelle nostre comunità sia importante.”
“Come laici riteniamo diritto imprescindibile della persona fare delle scelte affettive, religiose, ideologiche, lavorative nella piena espressione e unicità di ogni essere umano davanti al suo Creatore.
E poichè ogni essere umano può dare tanto solo in comunione con gli altri riteniamo squallido dover catalogare le persone con cui preghiamo in base a delle scelte così intime e private.
Per noi rimangono fratelli che nella difficoltà di questa vita terrena dicono “Abba padre” come noi. Per cui avrà sempre il nostro sì a pregare insieme.”