E tu veglierai? Il mio grido contro l’omo-transfobia
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Dialogo di Innocenzo, volontario del Progetto Gionata, con il filmaker Giamar64
Una folla cammina indifferente per una strada affollata di una città, mentre una voce recita una preghiera: “Signore, donaci di trovare la tua verità, presente in ogni fratello e in ogni sorella che incontriamo. Donaci di poterla vedere con gli occhi della condivisione e di poterla ascoltare creando il vuoto in noi. Aiutaci ad accogliere ed amare come Gesù ci ha insegnato, cercando quella Verità che ci rende liberi. E tu sarai in preghiera con noi il 17 maggio?”. L’immagine si ferma, un ultimo fotogramma stacca su un crocifisso antico che, a braccia spalancate, sembra quasi abbracciare chi lo guarda.
Immagini, musiche e parole plasmate in un video dal filmaker Giamar64, che ha voluto raccontare il grido di speranza delle “Veglie di preghiera per il superamento dell’omofobia, della transfobia e di ogni discriminazione” che, per l’undicesimo anno consecutivo, avranno luogo a maggio in tante comunità cattoliche ed evangeliche, in Italia ed in altre nazioni europee.
Giamar64, ti va di raccontarci chi si cela dietro questo nick?
Non credo sia semplice poter riassumere in poche righe la vita di ognuno. Tenterò. Sono una persona che vive nel “ricco” nord-est, con un passato comune a molti compagni di viaggio che mi leggono. Dopo una serie di eventi particolari mi sono ritrovato a fare i conti con quel passato che sembrava ormai sopìto. Disoccupato a causa del fallimento della mia azienda dopo 30 anni di lavoro, avrei potuto trasferirmi nella capitale per un ottimo impiego in linea con la passione per gli audiovisivi, ma ho scelto di seguire papà che nel frattempo si era gravemente ammalato.
Quando ci ha lasciati per la Casa del Padre, è iniziato il decadimento cognitivo di mia madre con conseguente necessità di aiuto da parte mia. Aiuto che era totale e tale da precludere uscite, divertimenti o, per così dire, di vivere una vita “normale”. Anche qui una scelta consapevole con i suoi lati positivi e negativi e vissuta, il più possibile, alla luce dell’Amore di Dio e del suo 4° comandamento “Onora il padre e la madre”. E sono certo che più di qualcuno tra chi mi legge si trova o si è trovato nelle mie stesse situazioni.
Due anni fa la svolta: per una gravissima infezione e con l’arrivo conclamato dell’Alzheimer, nel giro di 20 giorni mamma ha perso l’uso delle gambe e da allora è costretta in carrozzina. Nelle nostre condizioni famigliari e abitative, abbiamo dovuto percorrere la strada più difficile ma in qualche modo più sicura per lei e per noi; l’inserimento in casa di riposo. Personale attento, animato ed appassionato, collaborativo e aperto ad ogni possibile miglioramento. Certamente anche la mia presenza quotidiana al mattino aiuta…
Ora, qui arriva il nodo cruciale. Potrei pensare a volermi bene, a ritrovare quella serenità affettiva che per tanti anni non ho avuto, e non ho potuto e voluto cercare… ma a volte la libertà può fare paura, può essere perfino crudele! In questa chiave avevo 2 possibilità: richiudermi come un riccio e rinunciare a vivere… o reagire, pregando ed affidandomi a Gesù Misericordioso che mi aiutasse a capire chi sono, e qual’è il suo progetto di vita per me. In pochissimi mesi ho fatto passi che mai avrei pensato di compiere; ho cercato e trovato questo vostro bellissimo portale e il forum collegato, rileggendo più volte ora come allora le bellissime testimonianze che sono “vite parlanti” che tanto mi stanno aiutando.
Ho trovato amici che mai avrei immaginato di avere. Ho soprattutto toccato con mano la Sua presenza nelle tantissime lacrime amare che ha saputo trasformare in forza, coraggio e Fede. Arrivare ad avere un amore, stabile (anche con i suo momenti “frizzanti” certamente) sereno e vissuto alla luce dell’Amore di Dio, semplicemente. Ecco questo è per me ancora un desiderio che vorrei diventasse presto realtà… sono sulla strada della vita e, con il Suo aiuto, spero di poter compiere i passi giusti.
Perchè hai deciso di realizzare il video-preghiera delle veglie 2018?
Per diversi motivi:
– ricambiare l’aiuto che il sito del Progetto Gionata e il forum Gabriel mi stanno donando;
– per il sentirmi legato al mondo gay nella sua concezione più bella e costruttiva;
– per vivere questa mia dimensione anche dal punto di vista religioso cristiano e cattolico;
– perchè raccontare un sentimento, una preghiera, una poesia, una canzone, con le immagini è qualcosa che sento dentro e che può essere creativo tanto quanto il dipingere un quadro o il suonare il violino;
– perchè c’è bisogno di costruire ponti tra di noi, di cercare ciò che unisce e non quello che divide;
– perchè, quando ci si sente amati da Gesù e abbiamo la grazia di amare qualcuno profondamente, la nostra gioia e serenità ci trasforma e ci fa donare una carezza ad un anziano, un pasto caldo a chi vive per strada, perchè apre il nostro cuore ad ascoltare e confortare il prossimo in difficoltà, e per comunicare che la preghiera può unirci oltre ogni ostacolo, ogni discriminazione e ogni violenza.
Cosa speri susciterà il tuo video nel cuore di chi lo guarderà?
Ho mostrato questo promo ad una mia cara amica e guardandola come reagiva, spero possa suscitare inizialmente un pò di commozione in quella lacrima, nelle parole della preghiera e nell’abbraccio del Crocifisso. Poi, riguardandolo, la voglia di reagire pacificamente e con tutto il fervore possibile alla piaga dell’omofobia con l’arma della preghiera. Alla terza visione, poter sentire una molla che ci spinge a cercare i luoghi della veglia nel sito gionata.org e a parteciparvi di persona, se possibile. Quindi spero susciti emozione, reazione e partecipazione.
Cosa vorresti chiedere alle persone di buona volontà che vogliono impegnarsi nelle chiese affinchè le persone omosessuali e le loro famiglie “possano avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita”(AL 250).
Credo che l’Ascolto sia il pilastro su cui poggiare ogni successivo intervento. Non un ascolto freddo, che già ha la risposta preconfezionata, bensì l’ascolto del cuore, quello che piace più a Dio perchè ci rende vuoti come un quaderno, nel quale le persone gay e le loro famiglie possano scrivere la loro storia. Ascoltare queste esperienze di vita credo sarà utilissimo per chiunque riveste una carica istituzionale e religiosa, traendone quei suggerimenti rivolti a modificare – ispirati dallo Spirito Santo – alcuni passaggi nel Magistero della Chiesa che più ci feriscono.
Per tutti gli altri, oltre all’Ascolto, di non cadere nella discriminazione, o peggio, di considerarci una “feccia”. Partecipare attivamente al nostro fianco è il primo passo per sentirci fratelli e sorelle uniti pur nella diversità delle affettività. Siamo tutti, ma proprio tutti figli di Dio e a Lui, nel bene donato e nel male perpetrato, dovremo rendere conto.
E invece che invito vorresti fare ai cristiani LGBT?
Consentimi di dare del tu a chi mi legge. Anzitutto di non avere paura. Basterebbe questo, ma quante persone vivono nel nascondimento, nelle sevizie fisiche e morali, nella vergogna questa loro dimensione? Per la mia recentissima esperienza, vorrei suggerire senz’altro di cercare su internet le parole “cristiani gay”, verranno immediatamente indirizzati al sito del Progetto Gionata. Prendersi il tempo di leggere qualche lettera e le risposte a queste. Gionata.org è una fonte concreta di buone letture, sa parlare chiaro alla mente e sa usare il cuore; così come i tanti amici che ho conosciuto su GABRIEL, il forum di discussione per cristiani LGBT. Ma non fermarti a leggere: ben evidente nel sito c’è il pulsante GRUPPI IN ITALIA: sonda, curiosa… nel nostro bel paese ci sono gruppi di persone come te che si incontrano, sviluppano attività, riflettono sulla loro vita alla luce del messaggio di Gesù. Prova, cerca, bussa e donati…
Troverai che la tua sofferenza è comune a moltissimi altri, e condividerla cristianamente può portare a sentirsi accolti ed amati. Preghiamo tu, io e gli altri aprendo il cuore. Se nella nostra parrocchia viene esposto il Santissimo, andiamo! Prendiamoci un’oretta di tempo, anche notturna se puoi, mettiamoci a nudo, pian piano lasciamo da parte i mille pensieri. Quell’Ostia bianca penetra inesorabilmente in noi, usa queste parole: “Gesù confido in Te” “Tu sai tutto, sai quanto ti amo ma sono tanto triste, aiutami…”
Se sei “alla frutta” come lo sono qualche volta anch’io, potranno uscire lacrime amare anche tornando a casa: buon segno! Gesù sta già lavorando in te, e in me. E poi abbiamo un’Alleata preziosa: nostra Madre Maria; qualche Ave Maria recitata piano e meditata vale più di cento rosari cantilena…
Il poverello di Assisi, San Francesco, usava chiedere a Gesù “Signore, fa di me uno strumento della tua Pace“. Io glielo chiedo ogni giorno e tu ? Buona vita