Vegliamo nella chiesa. Con il nostro silenzio urliamo il cambiamento
Riflessioni del gruppo Mosaiko di Roma
Il 30 settembre 2023, in Piazza San Pietro, moltissimi cristiani si sono incontrati per fare un atto semplicissimo agli occhi dell’uomo, ma se fatto con Spirito può cambiare veramente il mondo, aver pregato in comunione.
Si è svolta tra le braccia del colonnato del Bernini, la veglia ecumenica alla presenza di Papa Francesco e dei rappresentanti di diverse Chiese, per unirsi in lode e silenzio, all’ascolto della Parola.
Persone di ogni età, estrazione sociale, genere, provenienti da tutta Europa e da tutte le realtà ecclesiali, sono stati invitati per l’intero fine settimana, da venerdì sera a domenica pomeriggio, a camminare insieme come popolo di Dio. La lode e l’intercessione, i canti di Taizé e il silenzio sono stati un segno forte di fratellanza, unità e pace.
La veglia ecumenica è stata celebrata alla vigilia della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, che si svolgerà dal 4 al 29 ottobre.
Come ha detto Papa Francesco nel suo annuncio del 15 gennaio scorso, questa veglia s’inserire all’interno di un processo sinodale ed ecumenico: “Il cammino dell’unità dei cristiani e il cammino della conversione sinodale della Chiesa sono legati”.
Di qui l’importanza della presenza dei leader delle varie Chiese cristiane nella veglia di preghiera ecumenica a Roma, alla vigilia dell’assemblea sinodale.
Nell’iniziativa “Together” sono state coinvolte una cinquantina di realtà ecclesiali, di ogni origine confessionale: chiese e federazioni ecclesiali, comunità e movimenti, servizi di pastorale giovanile, per iniziativa di Taizé e in stretta collaborazione con la Segreteria del Sinodo di Roma, il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e il Vicariato di Roma.
Proprio su invito del Vescovo ausiliare di Roma Don Riccardo Lamba, Mosaiko ha deciso di partecipare, con una delegazione insieme alla Parrocchia di Santa Margherita Maria Alacoque, per pregare in comunione con chi non ha potuto confermare la sua presenza, uniti per una Chiesa aperta e dialogante, che abbracci tutti con amore incondizionato, come ci ha ricordato Papa Francesco.
Uno dei temi principali è stato proprio il Silenzio, papa Francesco ci ha presentato le tre motivazioni per cui questa affermazione muta può essere un’azione forte e che ci aiuta nel dialogo.
“Il silenzio è essenziale nella vita del credente. Sta infatti all’inizio e alla fine dell’esistenza terrena di Cristo.
Il Verbo, la Parola del Padre, si è fatto “silenzio” nella mangiatoia e sulla croce, nella notte della Natività e in quella della Pasqua. Stasera noi cristiani abbiamo sostato silenziosi davanti al Crocifisso di San Damiano, come discepoli in ascolto dinanzi alla croce, che è la cattedra del Maestro.
Il nostro non è stato un tacere vuoto, ma un momento carico di attesa e di disponibilità. In un mondo pieno di rumore non siamo più abituati al silenzio, anzi a volte facciamo fatica a sopportarlo, perché ci mette di fronte a Dio e a noi stessi. Eppure esso è sta alla base della parola e della vita.”
“Il silenzio è essenziale nella vita della Chiesa. Gli Atti degli Apostoli dicono che, dopo il discorso di Pietro al Concilio di Gerusalemme, «tutta l’assemblea tacque», preparandosi ad accogliere la testimonianza di Paolo e Barnaba circa i segni e i prodigi che Dio aveva compiuto tra le nazioni.
E questo ci ricorda che il silenzio, nella comunità ecclesiale, rende possibile la comunicazione fraterna, in cui lo Spirito Santo armonizza i punti di vista, perché Lui è l’armonia. Essere sinodali vuol dire accoglierci gli uni gli altri così, nella consapevolezza che tutti abbiamo qualcosa da testimoniare e da imparare, mettendoci insieme in ascolto dello «Spirito della verità» per conoscere ciò che Egli «dice alle Chiese»”
“Il silenzio è essenziale nel cammino di unità dei cristiani. É fondamentale infatti per la preghiera, da cui l’ecumenismo comincia e senza la quale è sterile. Gesù, infatti, ha pregato perché i suoi discepoli «siano una sola cosa».
Il silenzio fatto preghiera ci permette di accogliere il dono dell’unità “come Cristo la vuole”, “con i mezzi che Lui vuole”, non come frutto autonomo dei nostri sforzi e secondo criteri puramente umani.”
Queste tre fasi del silenzio, indispensabili per l’ascolto e l’accoglienza del prossimo, la crescita della nostra fede e soprattutto per il dialogo con il Signore perchè troppe volte parliamo a sproposito, inveiamo contro il fratello e anche quando abbiamo ragione dobbiamo imparare a saper parlare o ancor meglio a tacere per accogliere amorevolmente l’altro.
Iniziamo con la veglia del 30 settembre questo periodo di riscoperta del Silenzio come dono e momento propizio di dialogo e che ci apre al prossimo incontro di Mosaiko per il suo 5° anniversario, dal titolo “La voce del Silenzio”, che si terrà a Subiaco presso il Sacro Speco, luogo in cui la cristianità ha messo le radici della meditazione, luogo dove nacque il monachesimo occidentale con San Benedetto.