Veglierò perchè “Dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà” per i nostri figli LGBT+ e per chi ama
Riflessioni inviateci da Francesca Marceca
“Dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà” (2Cor 3, 17) è il versetto che unirà a Maggio le veglie e i culti domenicali in cui si pregherá per il superamento dell’omotransfobia. Ma oggi ha ancora senso pregare nelle nostre comunità cristiane per combattere questa forma di violenza?
La pressione sociale spesso spinge i genitori a non vedere, a non capire. Si ha paura, ma davanti a un figlio che chiede aiuto…
Sono una insegnante, ora in pensione, madre di tre figli, di cui due lgbt+. A 17 anni uno dei nostri figli ci aveva rivelato il suo orientamento omorelazionale, e solo recentemente abbiamo capito dell’orientamento relazionale del nostro secondo figlio.
Ho avuto paura la prima volta, 24 anni fa: mi chiedevo cosa sarebbe stato di mio figlio, del suo futuro… poi ho visto che, là dove si costruiscono spazi familiari e sociali inclusivi, le persone lgbt+ possono vivere e progettare il futuro serenamente.
Ho avuto paura di nuovo, di fronte alla scoperta dell’orientamento del secondo figlio: pian piano ho capito che la dimensione affettiva poliamorosa costruttivista ( costituire famiglia con due o tre persone, i cui componenti si amano vicendevolmente e costruiscono un progetto di vita insieme) fa parte di lui, come l’aria che respira, come l’amore per l’espressione artistica che lo contraddistingue.
L’incontro con le dimensioni affettive relazionali dei miei figli ha richiesto percorsi di crescita e consapevolezza che da sola non avrei saputo fare, ma che dovevo fare per poter dire ai miei figli: “Ci sono“….. con le mie stanchezze, le mie fragilità, “Ci sono”. Tuttora, io e mio marito sentiamo di aver bisogno di reti per raccontarci, confrontarci, ricevere e dare aiuto.
Aver incontrato: A.Ge.D.O, gruppi di persone lgbt credenti, La Tenda di Gionata, alcuni sacerdoti accoglienti, la Rete Tre volte genitori ha fatto la differenza, poiché ho trovato spazi di ascolto, confronto, talvolta le risposte che cercavo, altre volte il supporto morale per trovare le risposte da sola. Sono stata presidente di A.Ge.D.O. Palermo (associazione genitori, parenti e amici di persone lgbt+) per 15 anni. Agedo era una delle strade per difendere il diritto alla vita e al sorriso di mio figlio maggiore, e dei figli lgbt+ di tanti altri genitori.
Le persone lgbt+ hanno bisogno di reti di supporto poiché, in mancanza di modelli positivi o gravati dalla riprovazione sociale, possono attraversare periodi di grande confusione e turbamento che li può spingere ai margini, all’autolesionismo, a non esprimere il proprio potenziale personale e affettivo. I genitori, la famiglia, una chiesa accogliente, possono fare la differenza.
Forse un giorno associazioni di supporto alle persone lgbt+ e ai loro familiari non serviranno più, ma ora è importante esserci e dire con umiltà che “Dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà” per noi, per nostro figlio, per chi ama.
Francesca Marceca, responsabile del punto di ascolto di Agedo Torino e di Agedo Carmagnola. sportelloagedo@circolomargot.it