I versetti dell’Antico Testamento con cui feriscono i nostri figli LGBT
Testo tratto dal libro di Susan Cottrell*, “Mom, I’m Gay”. Loving Your LGBTQ Child without Sacrificing Your Faith (“Mamma sono gay”. Come potete amare vostro figlio Lgbtq senza sacrificare la vostra fede), paragrafo 27, editore Westminster John Knox, edizione riveduta, Maggio 2016, libera traduzione di Diana
“Se la persona che eri cinque anni fa non considera un eretico la persona di oggi, allora non sei cresciuto spiritualmente.” (Thomas Merton)
Vi siete mai chiesti perché su 31.000 versetti della Bibbia, alcuni cristiani ne prendono sei e con questi colpiscono le persone LGBT e i loro amici? Che significa tutto ciò? Queste persone trovano numerosi altri versetti (che riguardano il non giudicare, il lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, sull’amare incondizionatamente) per poi fissarsi su questi pochi passi mal tradotti, mal interpretati e rappresentati in modo sproporzionato, come se fossero la parola finale di Dio. Come un adolescente che non si lamenta sulle pile di piatti sporchi e vestiti ammucchiati nella sua stanza, per puntare trionfalmente il dito sulla vostra pila di piatti in tavola da pranzo. Vi chiedete se per questo adolescente, come i detentori di quei versetti, forse è più importante segnare un punto che vedere la “verità”.
Questo è il caso di coloro che sono ossessionati da questi pochi passi biblici, spesso estratti fuori dal loro contesto, per dimostrare un’opinione. Se hanno gettato in faccia a voi o a vostro figlio questi versi, o se voi stessi siete colpiti dall’apparente condanna di questi versetti, esaminateli in modo più approfondito e pregate Dio che vi aiuti a mettere da parte le preoccupazioni che hanno acceso nel vostro cuore.
La gente dice spesso che: “La Bibbia è molto chiara su questo punto”, mentre in realtà, su parecchie questioni, non è affatto chiara. Ma dicendo “è chiara” in effetti ne da un’interpretazione. Per ogni testo biblico vi sono più letture di quanto immaginiamo. Qualsiasi lettura ci sia stata insegnata in chiesa, non è certamente l’unica.
Per esempio nel The JPS Bible Commentary: Esther (The Jewish Publication Society, 2001), Adele Berlin esprime una teoria convincente secondo cui il libro di Ester è stato scritto come una farsa, pieno di esagerazioni con uno scopo comico e politico. Una delle esagerazioni presenti del testo riguarda le misure del patibolo costruito da Haman: 50 cubiti (75 piedi) di altezza, alto come un edificio di sette piani. Immaginate una struttura del genere nel cortile di Haman! Berlin scrive: “L’altezza di 50 cubiti è chiaramente esagerata. Nessuna struttura descritta dalla Bibbia è così alta. Perfino il Tempio di Salomone è alto solo 30 cubiti”.
Io ho letto, studiato e mi è stato spiegato, da esperti biblisti e pastori, il libro di Ester nei miei lunghi anni da cristiana, ma non ho mai sentito che fosse stato scritto come una commedia. Mai. Ero altrettanto sorpresa nell’apprendere che concordare su una sola possibile lettura del un testo è una cosa abbastanza recente.
Nella tradizione ebraica, coi rotoli originali di fronte a loro, i rabbini avrebbero pontificato sulle loro varie interpretazioni – e questo faceva parte del divertimento. Non cercavano la lettura corretta, si stavano impegnando nella comunità con Dio e con tutti gli altri. La nostra ossessione oggi nel cercare la lettura corretta va a nostro danno – ci fa giudicare gli altri, sacrifica il nostro amore per la comunità e sfida la nostra fiducia in un Dio che ci guidi. Con lo stesso desiderio di esplorare interpretazioni diverse da quelle che ci sono state insegnate, prendiamo in considerazione i sei versetti usati per condannare le persone LGBTQ.
Genesi 1,27
“E Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.” (Genesi 1,27)
Questa creazione maschio – femmina è una grande raffigurazione, ma non è completa. Come discusso nel capitolo 12 Dio ha anche creato persone che sono sia maschio sia femmina e coloro che non sono né maschio né femmina. Queste persone sono prove positive che le vie del Signore sono più ampie delle nostre. I cristiani amano dire: “Dio non fa errori”. Questo è esatto. Così lasciate gli intersessuali come un avvertimento di Dio a non schematizzare con troppa rapidità e sicurezza, ma ad amare con umiltà (come ci è stato insegnato) e a lasciare a Dio i misteri.
Genesi 18,16-19,29
Ecco la storia: due stranieri vennero a Sodoma e volevano dormire entro le mura della città, ma poiché la città era pericolosa, Lot li pregò di venire a casa sua per motivi di sicurezza. Allora “i Sodomiti, giovani e vecchi” (Genesi 19,4) vennero per violentare gli stranieri, ma Lot non li lasciò entrare. (Offrì le sue figlie al loro posto – è davvero questa la storia a cui vogliamo far riferimento per l’istruzione morale di Dio?) Che cosa ha a che fare con l’omosessualità (una parola che, tra l’altro, non fu inventata fino al 1870 e non fu usata nella Bibbia fino a una versione del 1964)? Non tutta la popolazione maschile della città è gay. Non si tratta dell’essere gay; si tratta di sottomettere gli stranieri e mostrare loro che non sono i benvenuti.
Ezechiele 16,49 e Giuda 7 fanno riferimento ai peccati di Sodoma, rivelando quale stato mitico la città aveva. Giuda dice che la nota depravazione della città comprendeva “immoralità sessuale” “lussuria innaturale” e nel Medio Evo la “sodomia” era diventata sinonimo di comportamento omosessuale. Ezechiele scrisse in un periodo più vicino alla Genesi e non parla di sesso. Piuttosto cita una questione diversa: l’atteggiamento della città nei confronti dei poveri. “Questa era la colpa di tua sorella Sodoma: lei e le sue figlie avevano orgoglio, eccesso di cibo e prosperità, ma non aiutavano i poveri”.
Levitico 18:22 e 20:13
“Non avrai con un uomo relazioni carnali come con una donna; è cosa abominevole. Se un uomo giace con un uomo come con una donna entrambi hanno commesso un abominio; saranno messi a morte; il loro sangue è su di essi.” (Levitico 18,22; 20,13)
Bene, rallentiamo un po’ qui. La chiave è in “come con una donna”. Nella cultura antica per un uomo sottomettersi ad una donna “come con una donna” significava rinunciare al proprio potere e diventare come una donna o “un uomo deformato”. Certamente vediamo la struttura patriarcale del mondo antico. Se non la consideriamo allora siamo bloccati a discutere se il nostro ospite viene minacciato, la Bibbia ci dice di offrire nostra figlia agli assalitori (Genesi 19,8). Nessuno sosterrebbe questa “teologia”. Siate molto cauti nel mantenere nel loro contesto questi versetti, altrimenti finiremmo con l’avere strane credenze e commettere azioni sconcertanti.
Detto ciò, anche se non concordate sul fatto che questi versi siano stati mal interpretati, dobbiamo ricordarci che siamo stati riscattati dalla legge e chiunque cerchi di vivere sotto di essa è maledetto (Galati 3,10). Centinaia di altri comandamenti dell’Antico Testamento li leggiamo nel loro contesto; non considerarr questi nello stesso modo è solo una scelta.
IL LAVORO DI FREEDHEARTS
Come tendete a considerare nell’Antico Testamento? Pensate a come separate quanto è di ispirazione e è applicabile nella vostra vita da quanto riflette il mondo antico per il quale e nel quale è stato scritto. Trattate i passaggi di cui abbiamo discusso sopra in modo diverso da altri ammonimenti dell’Antico Testamento? Come pensate dovreste considerare questi versetti ora?
* Susan Cottrell è un’insegnante cristiana che ha avuto numerose esperienze di studio della Bibbia e nel discepolato. FreedHearts è il suo blog ed anche una rete per genitori cristiani con figli LGBT, ed ha raccolto le convinzioni maturate attraverso queste esperienze nel suo libro “Mom, I’m Gay” – Loving Your LGBTQ Child Without Sacrificing Your Faith (Mamma, sono gay. Come potete amare vostro figlio LGBTQ senza sacrificare la vostra fede). Lei e suo marito sono sposati da più di 30 anni, hanno cinque figli, due delle quali sono lesbiche. Vivono a Austin in Texas (USA).