Il vescovo Lowe: “sull’omosessualità la Chiesa cattolica vive un cambiamento galileiano”
Articolo di Robert Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 10 gennaio 2018, libera traduzione Andrea Shanghai
Un vescovo cattolico neozelandese ha affermato che la Chiesa cattolica sta attraversando un “cambiamento galileiano” nei confronti dell’omosessualità, una fase che è guidata proprio dai giovani. Anche altri prelati neozelandesi si sono espressi nei riguardi delle tematiche LGBT durante degli incontri dedicati ai giovani (cattolici neozelandesi), esprimendo un’attitudine al dialogo che prende le mosse dal Vaticano II e che e’ stata promossa proprio da Papa Francesco.
Il vescovo Neozelandese Stephen Lowe di Hamilton ha affermato che sono i giovani a tracciare la linea della Chiesa sulle tematiche LGBT. La rivista NZCatholic scrive che il vescovo Lowe ha dichiarato, durante uno workshop del Festival dei giovani cattolici Aotearoa, che:
“Penso che i giovani siano i profeti della Chiesa. Hanno sempre qualcosa da dire alla Chiesa. Ed ecco il risultato. I giovani vogliono che la Chiesa sia sempre più aperta verso le persone LGBT”.
Secondo lui il tema dell’omosessualità potrebbe rappresentare un “cambiamento galileiano” per la Chiesa. Nel 1633 Galileo Galilei fu imprigionato con l’accusa di eresia per aver affermato che la terra non si trova al centro dell’universo ma che ruota intorno al sole. “La psicologia e’ tutt’ora aperta al dibattito, ma la Chiesa deve confrontarsi con la scienza e con l’esperienza delle coppie dello stesso sesso”, continua il prelato.
Alla domanda se un transessuale possa diventare prete, Lowe ha risposto negativamente, aggiungendo che si tratta di “un mondo diverso” da quello in cui e’ cresciuto lui.
Durante il suo intervento al festival giovanile, il vescovo Patrick Dunn di Auckland ha affermato “E’ nostro dovere far sentire le persone LGBT benvenute. Sono persone splendide ma si sentono rifiutate dalle Chiesa.” Lo scorso autunno, Dunn ha scritto in un articolo che il libro di padre James Martin, Costruire un ponte, merita di essere letto e che anche lui ha amici e parenti omosessuali.
Infine anche il cardinale John Dew di Wellington, ha fatto riferimento a Papa Francesco per rispondere alla questione su come i cattolici dovrebbero confrontarsi con quanti, anche all’interno della Chiesa cattolica, supportano il matrimonio egualitario o l’aborto:
“Papa Francesco dice che noi non dobbiamo condannare le persone che si trovano in una simile situazione. Noi dobbiamo camminare con loro e assicurarci che siano a conoscenza degli insegnamenti della Chiesa per permettere loro di operare scelte sagge e informate, inoltre se una persona si trova in una situazione difficile o in una situazione contraria agli insegnamenti della Chiesa, noi dobbiamo ascoltarla, accompagnarla, aiutarla a capire. E anche se non capirà fino in fondo, noi non la manderemo comunque via.”
Nel 2014 il vescovo Dew ha partecipato al Sinodo della Famiglia e si e’ fatto portavoce della necessità di un linguaggio meno giudicante da parte della Chiesa nei confronti dell’omosessualità’.
Il riferimento del vescovo Lowe al “cambiamento galileiano” e’ di grande importanza per le gerarchie ecclesiastiche che dovrebbero confrontarsi con le persone LGBT utilizzando le conoscenze scientifiche più recenti. Tuttavia ciò che e’ maggiormente degno di nota in questa vicenda, non e’ il contenuto dei messaggi dei vescovi, ma la metodologia da loro utilizzata.
Instaurare questo tipo di conversazioni con i giovani significa concretizzare quella Chiesa del dialogo di cui parlava il Vaticano II e che Papa Francesco persegue con convinzione. Le affermazioni dei vescovi mostrano come loro non intendano esclusivamente dare risposte ma come si mettano realmente in ascolto delle voci dei giovani, delle persone LGBT, delle loro famiglie, di Papa Francesco e così via.
In breve, stanno prendendo davvero sul serio “le gioie e le speranze, i dolori e le ansietà” del popolo di Dio, come il Vaticano II li ha incoraggiato a fare, ed in cambio stanno sperimentando un nuovo tipo di interazione umile e caritatevole.
Forse il messaggio più pregnante dell’incontro e’ contenuto in queste parole del vescovo Dunn, parole che possono essere applicate anche alle questioni LGBT: “Non sentitevi mai intimiditi dall’interrogare preti e vescovi sui vostri dubbi.”
Testo originale: Church Faces “Galileo Moment” on Homosexuality Says Bishop