Vita di Alan Bray. L’impegno militante di un gay cattolico sui generis
Articolo di Elisa Rolle pubblicato sul suo blog My Reviews and Ramblings il 25 novembre 2013, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Alan Bray (13 ottobre 1948 – 25 novembre 2001), morto a cinquantatré anni, era una combinazione rara di funzionario statale, attivista gay e studioso. Il suo libro Homosexuality In Renaissance England, pubblicato per la prima volta nel 1982 e ancora in catalogo, è un classico di ricerca meticolosa e pensiero indipendente sulle origini della moderna identità gay.
Il volume mostra come fosse considerata la sodomia nella cosmologia elisabettiana: un desiderio peccaminoso a cui, potenzialmente, tutti gli uomini erano soggetti, ma tale attività (omo)sessuale era largamente tollerata e non era ancora considerata psicologicamente deviante, come sarebbe diventata più tardi.
Alan crebbe, in considerevoli ristrettezze economiche, ad Hunslet, un quartiere di Leeds, e a dodici anni fu molto segnato dalla morte della madre; era vulnerabile nelle relazioni, aveva uno spiccato senso della privacy, e qualche volta della solitudine, e un’immancabile tenerezza verso i suoi amici.
Frequentò la Central High School di Leeds, dove incontrò il suo compagno Graham Wilson, e la Bangor University; passò inoltre un anno in un seminario anglicano prima di fare una brillante carriera all’Agenzia delle Entrate. Lavorò con la squadra di Lord Rayner durante il periodo della riforma della funzione pubblica. Il suo acume manageriale, e la sua abilità di memorizzare casi complessi, gli guadagnarono un grande rispetto.
Prima della pensione anticipata nel 1996, dopo una seria malattia e una diagnosi di HIV, aveva navigato a vista tra le questioni altamente tecniche della crisi del mercato assicurativo dei Lloyds.
Nel 1984-85 gli era stato concesso un anno sabbatico al Nuffield College di Oxford, dove scrisse The Clandestine Reformer: A Study Of The Rayner Scrutinies (1988).
Nella vita di Alan la tensione creativa nasceva dal radicalismo della sua sessualità e dalla sua forte fede religiosa. A metà degli anni ’80 si convertì al cattolicesimo, e si mise in contatto con il cardinale Basil Hume per conto del gruppo di gay cattolici Quest.
All’inizio degli anni ’70 fu coinvolto nel Gay Liberation Front, con campagne come il Gay News Defence Committee, nato nel 1977 per combattere l’accusa di diffamazione per blasfemia del Gay News da parte di Mary Whitehouse.
Dopo la pubblicazione da parte del Guardian di un articolo offensivo sul Gay Pride del 1979, perlustrò gli uffici del Guardian la notte prima di un’incursione da parte di cinquanta membri della Gay Activists Alliance.
Alan vedeva il proprio lavoro come parte di un più ampio movimento politico, e fu uno dei membri fondatori del Gay History Group.
Il successo del suo primo libro gli portò grande fama, e due suoi importanti articoli sull’amicizia maschile vennero pubblicati sul History Workshop Journal, di cui fu redattore tra il 1994 e il 1997. Diventò fellow del Birkbeck College di Londra, e venne invitato a scrivere saggi per università americane ed australiane. Il suo progetto finale, The Friend, è stato pubblicato nel 2006.
Questo libro esplora le cerimonie e le unioni di affinità tra persone dello stesso sesso che hanno permeato la cultura delle società premoderne.
Particolare attenzione è data alle iscrizioni tombali con dichiarazioni d’amore, di cui l’esempio più illustre è la tomba del cardinal Newman. È stato mentre scopriva questi luoghi di sepoltura che Alan ha capito che la sua ricerca era anche qualcosa di personale, legato al ricordo e al lutto per gli amici persi a causa dell’AIDS.
Gli sopravvivono il compagno Graham e sua sorella, Jacqueline Smith.
Testo originale: Alan Bray & Graham Wilson