Voglio che la Chiesa mi dica che l’omosessualità è sbagliata!
Email inviataci da Ale, risponde don Luca
Non sono affatto preoccupato delle eresie o eterodossie di alcuni preti o cardinali. Sono invece molto preoccupato, ed estremamente incazzato, per l’assenza di una chiara e definitiva presa di posizione da parte di chi dovrebbe “confermare i fratelli nella fede“, di chi dovrebbe prendersi la responsabilità di affermare: “Questo è Verità, questo non è Verità“.
La richiesta è semplice: la Chiesa Cattolica ha cambiato la sua visione dell’omosessualità? Sì o no? Lo dica chiaramente e presto! O forse la Chiesa non è a conoscenza del fatto che migliaia di omosessuali cristiani combattiamo ogni giorno una battaglia durissima confrontandoci con le nostre attrazioni per persone dello stesso sesso?
Lo sa o non lo sa, la Chiesa, che ogni giorno siamo messi di fronte a delle scelte che condizionano pesantemente la nostra vita presente e futura? Lo sa o non lo sa, la Chiesa, che molti di noi molto spesso hanno bisogno di aiuto perchè cadiamo nello sconforto, nella tristezza, nella depressione più profonda, perchè vorremmo fare il bene ma il male è accanto a noi?
Lo sa o non lo sa, la Chiesa, che per amore del Signore rinunciamo a farci la nostra vita come vorremmo e ci affidiamo alla Sua misericordia, accettiamo di non capire il perché proviamo quei sentimenti omosessuali? Pensa forse, la Chiesa, che la nostra vita non sia una cosa seria, che non abbia un valore? Ma chi ce lo fa fare?
La Chiesa deve darci una parola chiara: l’omosessualità è o non è un sentimento disordinato? L’atto omosessuale è o non è un grave peccato? Le unioni omosessuali sono o non sono fuori dal piano d’amore di Dio Creatore?
Questa mancanza di chiarezza, e quindi di Carità, è diventata insopportabile perchè ci sono intere famiglie nella sofferenza solo perchè hanno creduto nel Magistero e nella Parola di Dio. Penso, per esempio, ad alcuni fratelli che vedono il proprio giovane figlio andarsene di casa ed abbracciare lo stile di vita gay solo perchè gli hanno detto la Verità Evangelica sulle sue attrazioni omosessuali. Penso ad alcuni amici che rinunciano al presbiterato nonostante sentano con forza una chiamata al sacerdozio. Penso ad altri amici che vivono costantemente nell’angoscia perchè hanno paura di cadere nel peccato, di innamorarsi di qualcuno o di essere destinati ad una vita di solitudine e senza un affetto. Penso a chi, omosessuale, eroicamente ha fatto sua la battaglia per la famiglia, per il diritto dei bambini ad avere un papà e una mamma, andando contro il proprio profondo desiderio di realizzazione umana. O forse la Chiesa pensa che siamo di plastica? Che non sentiamo il bisogno di avere accanto una persona da amare, che non sentiamo impellente, dentro di noi, il desiderio di paternità o di maternità?
No, non siamo di plastica, ma accettiamo tutto nella speranza dell’Amore di Dio. Tutti i cristiani hanno la loro Croce e si confrontano con essa. Noi non sappiamo più se la nostra è una Croce oppure l’invenzione di una Chiesa medioevale e ormai sorpassata. Questo non è più sopportabile, noi abbiamo bisogno di chiarezza, di sapere cosa fare della nostra vita, e questa mancanza di Verità è una grave mancanza di Carità nei nostri confronti.
Se la visione della Chiesa sull’omosessualità è cambiata, noi non siamo stati informati e, per quanto mi riguarda, non sono più disposto a incoraggiare i miei fratelli (e me stesso) a vivere nella castità, ad evitare relazioni di coppia con persone dello stesso sesso e a rinunciare al desiderio di avere dei figli. Hanno forse ragione le corporazioni lgbt quando dicono che abbiamo interiorizzato l’omofobia a causa di vetuste credenze religiose?
Quello che dice la Sacra Scrittura, tutta la Tradizione e il Magistero della Chiesa Cattolica sull’omosessualità, lo sappiamo a memoria. Ma non ci basta più: abbiamo bisogno di una parola chiara, che Pietro ci confermi nella fede, con un chiaro Sì o un chiaro No.
La risposta…
Caro amico, le tue domande sono lecite e legittime. Tu parti però da un presupposto non corretto: esiste solo il giusto e lo sbagliato. Giovanni Paolo II quel 12 marzo del 2000 ebbe il coraggio di chiedere scusa per gli errori degli uomini di chiesa… e in futuro dovremmo farlo nuovamente e gli omosessuali saranno i primi ai quali dovremmo chiedere perdono.