“Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?” (Matteo 20:20-28)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
In molte occasioni, leggendo questo Vangelo, si critica la madre di Zebedeo perché si pensa che lei stia chiedendo onori terreni per i figli, ma forse non è così. La madre di Giacomo e Giovanni si prostra in ginocchio davanti al Signore. Non è l’atteggiamento di una madre che con protervia chieda onori per i figli. La donna chiede proprio a Gesù di rendere capaci i figli di donarsi totalmente come lui sta per fare. E Gesù risponde che questo non è possibile perché amare è un miracolo che neppure il Cielo può dare, ma solo un “sì” che ciascuno di noi può dire. Gesù dice a questa donna e a noi che donare la vita è proprio fare come lei: non chiedere miracoli o grazie particolari, ma prostrarsi, abbandonarsi al Padre, servire i fratelli in riscatto per molti.
Dal Vangelo secondo Matteo 20:20-28
In quel tempo si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio». Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.