Zaccheo invita i vescovi di Puglia a camminare assieme ai cristiani LGBT+
Lettera aperta del gruppo Zaccheo Cristiani Lgbt+ di Puglia
Pastori delle Diocesi di Puglia, Cristo risorgendo da morte ha infranto i vincoli della morte e ha distrutto la paura di chi decide di avere fede in Lui, ed è con questa fede che ci presentiamo a Voi con il nome del pagano Zaccheo.
Il progetto Zaccheo Puglia è un cammino cristiano per una comunità ecumenica inclusiva (che ad oggi conta circa 30 persone Lgbt+ e non solo) con il desiderio di costruire un ponte tra chiesa istituzionale e chiesa ai margini, un ponte che arrivi alle periferie delle anime di ogni figlia e figlio di Dio.
Zaccheo Puglia include rigogliose pluralità che si sforzano di essere porto sicuro e accogliente per chi è alla ricerca di Dio e vuole approfondire la propria fede, lasciando a largo stereotipi e pregiudizi. A tale scopo ciascuno mette in gioco la propria esistenza, rileggendo la propria vita alla luce del Vangelo, consapevole – in quanto battezzato, nato dall’amore del Padre e redento dal suo Figlio Gesù Cristo nella grazia dello Spirito Santo – di essere amato a prescindere dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere.
L’Apostolo Pietro un giorno disse: “In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto” (At 10, 34-35). Ed è alla luce di questo passo che desideriamo essere in cammino con Voi oggi, consapevoli dei nostri limiti di vivere la giustizia e il timore di Dio
Il nostro cammino è nato da una esigenza sempre più crescente di incarnare il territorio pugliese: fare rete ed essere in contatto con i cristiani omosessuali della Puglia (e di tutto il panorama nazionale), essere presenza e dare testimonianza di fede cristiana soprattutto lì dove si vive e ci si sente essere chiamati dal Signore stesso, dove ci si sente famiglia e nonostante le diversità ci si sente uniti in solo corpo nella logica della Trinità che opera – seppure in tre persone diverse – in una unicità.
Non sono solo parole, ma sono parole che diventano fatti, fatti che diventano luoghi, luoghi che si popolano di creature di Dio che si aggiungono di volta in volta nel cammino di Zaccheo Puglia per costruire una fraternità: dare un senso alla comunione stessa con la ricerca di Lui in noi, tra noi, per noi e con noi. Un tempo ci poteva sembrare strana a noi laici la parola fraternità, eppure l’enciclica “Fratelli Tutti” non fa altro che renderla sempre più attuale come un distillato di un Vangelo vivo, di una Parola che si incarna nelle nostre storie e nelle nostre famiglie.
La preghiera personale e comunitaria, la Parola spezzata come pane nei momenti di incontro, può aiutarci a cogliere in faccia il vento dello Spirito che muove le cose nel verso giusto, che muove lo sguardo verso quell’uomo di nome Zaccheo, nascosto tra le fronde di un sicomoro.
Desideriamo continuare ad essere vigili, sempre pronti alla ricerca tra fede e affettività, pronti a sforzarci di diventare grandi tessitori di relazioni, ricercatori di una Verità che non la si può trovare se non piegata nella nostra realtà di figlie e figli di Dio, in un destino di contraddizione cristiana che crea movimento, conversione, comunione, partecipazione e missione.
Desideriamo sentirci chiamati ancora per nome, proprio come Zaccheo, assieme alla nostra Chiesa, alle nostre comunità parrocchiali di riferimento, ai nostri sacerdoti, religiosi e religiose, ai nostri genitori, assieme a tutti – chi più giovane, chi meno giovane, ma assieme – perché come scriveva il Santo Padre Francesco “non ci si salva da soli”.
Desideriamo essere accolti con occhi nuovi per quello che siamo, donne e uomini che non si stancano di bussare alla porta per la loro fede, come la donna siro-fenicia che invoca la salvezza per la prole, come il pagano centurione che chiede misericordia per il suo amato servitore. Anche in loro, esclusi da un sistema che non li conosceva, il Signore ha ri-conosciuto una fede grande nel nome del Sommo Bene.
E il bene come l’amore ha solo un rischio: non essere creduto.
Zaccheo Puglia crede fermamente che il bene non è mai una rassegnazione, ma una sana pro-vocazione. Risorgere nelle sofferenze inflitte dalla propria famiglia è amore che pro-voca. Tenersi per mano, a rischio di beccarsi bottiglie di vetro in testa perché coppia gay, è un bene che pro-voca. Andare a fare la spesa sotto braccio o comprare un gelato con la mano sulla spalla è tenerezza che pro-voca. Rendersi utili nell’accudire i figli degli amici è carità che pro-voca.
Essere sempre presenti in ogni occasione di festa, dai battesimi alle comunioni, dai matrimoni ai funerali è testimonianza di famiglia che pro-voca. Recarsi in Curia a parlare con i Vescovi, invitare a pranzo o a cena sacerdoti e suore, è un dialogo che pro-voca. Aprire le porte di casa a tutti e a tutte è accoglienza che pro-voca. Sedersi alle prime file dei banchi di una chiesa è fede che pro-voca.
Crediamo in questo bene che pro-voca, che “chiama al posto di”.
Crediamo in una via possibile di confronto tra la dottrina e la vita reale delle persone.
Crediamo ancora in una Chiesa del Vangelo e dell’accoglienza.
Crediamo ancora in una Chiesa possibile come crediamo ancora in un Amore possibile.
Crediamo che alla fine di tutto rimarrà l’Amore, poiché l’Amore è più grande di tutto anche della fede e della stessa speranza e sull’Amore saremo interrogati un giorno (Cfr Cor 13 inno alla Carità).
Ed è sulle vie di questo Amore che desideriamo crescere e camminare con Voi.
ZACCHEO PUGLIA Cristiani LGBT+
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