Zenzero e basilico. Vite lontane che s’incontrano in Veglia a Milano
Gentile Anne (ndr la pastora Anne Zell ha presieduto il culto per le vittime dell’omofobia tenutosi nella chiesa Valdese di Milano il 17 maggio 2009), mi permetto di darti del tu, in punta di piedi, come si fa con le stelle nelle notti d´agosto.
Mi chiamo Gionata, ho 26 anni, e questa mattina ho preso parte con un´amica al vostro culto, in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia. Poi sono tornato a casa, in Vespa.
Scivolare furtivo nei centri storici dei piccoli paesi, presi in custodia da qualche anziano e dai ragazzi pakistani. Spezie d´oriente insieme ad erbe mediterranee. Lo zenzero e il basilico. Che bello, quando vite lontane si incontrano nell´aria.
Stamattina il mio ritorno era come accompagnato da un´altra gioia, più sottile e viscerale. La vista badava alla strada ma il mio pensiero era altrove. E in questo altrove c´eravate voi, c´eri tu, gentile Anne.
Non avevo mai partecipato prima ad un culto valdese, sebbene da tempo – un tempo lungo perché è tempo della sete dell´anima – abbia capito che il vostro credo sia il naturale esito del mio percorso spirituale.
Ero infiammato dall´euforia della prima volta. Inebriato come per l´effetto di una rivelazione, anzi, di una rivoluzione. La voce perlata di una donna in luogo del tono efebico dell´ennesimo prete omofobo di seminario, la grammatica del sorriso invece della retorica del peccato, e finalmente un´assemblea di presenze accoglienti: anziani, madri e padri, mogli e mariti, coppie gay e le corse garrule dei bambini.
L´umanità che canta a Dio, l´umanità felice perché salva e, forse, salva perché felice. Un piccolo anticipo di Cielo. E quando il Cielo e la Terra si fondono nell´abbraccio, che giostra del cuore, gentile Anne.
Ecco, è a bordo di questa giostra che stamattina ho fatto rientro a casa. E non potevo goderne da solo, perché il sapore di questa gioia nuova arriva da voi, attraverso di voi, grazie a voi. Grazie, a voi.
Non trovo parole adatte per esprimerla, se non con un versetto del vangelo di Luca (24, 32): “non ardeva forse il nostro cuore quando egli, lungo la via, ci parlava e ci spiegava le Scritture?”.
Questa mattina sono stato testimone di un Amore, di molti amori. Un dono così grande è raro e prezioso.
In mezzo alle prime spighe ancora acerbe, c´era un´ultima tardiva manciata di papaveri di campo. Nei loro cuori accesi di rosso nell´attesa che il grano maturi, ho rivisto voi tutti. Indossavate lo stesso piccolo abito di luce.
Senza fine, grazie.